Il Situazionismo

 

 

Il Situazionismo

Il situazionismo nasce esattamente il 28 Luglio del 1957, nel retrobottega di Coscio D’Arroscia piccolo borgo della provincia di Imperia. 

Tra le figure di spicco troviamo Guy Debord,  Asger Jorn, il belga Raoul Vaneigem e l’italiano Giuseppe Pinot-Gallizio.

Guy Debord scrittore, regista e filosofo è tra i fondatori dell’Internazionale lettrista e dell’Internazionale Situazionista.

Guy Debord, Michele Bernstein e Ager Jorn Poco dopo la fondazione dell'internazionale situazionismo

Guy Debord, Michele Bernstein e Ager Jorn Poco dopo la fondazione dell’internazionale situazionismo

Questo movimento politico e artistico si diffonde in varie nazioni europee dal Belgio alla Germania dall’Inghilterra alla Scandinavia, anche se trova il suo quartier generale precisamente a Parigi.

E’ Debord che con il saggio La società dello spettacolo più di altri rappresenta il pensiero che si sta dilaniando nella società post-guerra che questo movimento cerca di contrastare: 

Una società basata sull’immagine che crea una mistificazione della realtà volta a giustificare rapporti sociali diversificati.

Il saggio nella prima parte ricalca l’incipit de Il capitale di Marx: «Tutta la vita delle società nelle quali predominano le condizioni moderne di produzione si presenta come un’immensa accumulazione di spettacoli»

Lo spettacolo non è inteso come un insieme di immagini ma un rapporto sociale tra le persone mediato dalle immagini; è così che lo spettacolo diventa sia il mezzo sia il fine per un inversione della realtà.

La spettacolarizzazione, intesa da Debord, prende il posto, in una certo senso, della religione.

Mentre la religione si impone, nel pensiero debordiano, come fonte di divieti per l’essere umano, lo spettacolo fa vedere quello che un essere umano può fare, ma scrive Debord: «il permesso si oppone assolutamente al possibile»

Il pensiero di Debord va a constatare la riduzione dell’uomo a merce, una merce di nessun valore in una società dove a contare non sono più i desideri e le aspirazioni dell’uomo, e cioè ciò che fa di un uomo un uomo, ma le ragioni e il valore degli scambi di merci fra società produttrici di cose.

Dobbiamo pensare che questi concetti venivano espressi in un contesto totalmente diverso da oggi, dove la TV e i media erano meno presenti e meno ossessivi di oggi, dove il termine globalizzazione non era ancora arrivato.Nothing TV

E’ su questi pensieri che si inserisce nel contesto politico, culturale e artistico degli anni 60, il Situazionismo.

Un movimento che critica la società capitalistica e l’industria culturale  con azioni e strumenti per superare l’arte borghese, quali l’urbanismo unitario, il Dètournement e la Deriva situazionista.

La Deriva situazionista può essere definita come uno smarrimento volontario della rotta, della direzione, un vagare senza scopo, a pratica di liberazione da dispositivi ambientali percepiti come autoritari.

 E il senso di questa perdita è quella di abituarsi ad aprire la mente verso nuovi e inattesi aspetti della realtà, soprattutto se fatta nei luoghi che solitamente si vivono. 

Un training per i sensi, che aiuta a percepire anche nuove esperienze estetiche tramite i soggetti che si riconfigurano.

Sperimentare questo porta quindi all’occasione di trasformazione, anche la politica, di persone che si forniscono di una nuova cognizione.

il Dètournement cerca di far cambiare direzione chi lo pratica da certi estranianti e alienanti meccanismi culturali, sopratutto quelli legati alla comunicazione di massa come la pubblicità.

god-save-queen DètournementIl Dètournement parte da un idea critica politica e culturale e finisce per modificare anche oggetti esistenti (immagini, suoni ecc ecc) 

E’ così che le opere d’arte Situazioniste, che si lasciano andare al dètournement, ridanno forza e vita a forme estetiche della tradizione con il fine di allinearsi alla capacità produttiva del capitalismo.

 

 

 

L’apice del Situazionismo e il ‘68

Raggiunge la massima espansione nel 1968 in Europa e il suo apice con Il Maggio Francese.

Lo slogan del Maggio Francese è:  “Il est interdit d’interdire”      “Vietato vietare”   

Maggio Francese 1968

Maggio Francese 1968

Nasce come protesta spontanea verso il regime Gollista, che governa dal ’58 con una politica aperta al capitalismo all’imperialismo, da qui la rivolta degli studenti da prima a Parigi ma poi in tutta la Nazione coinvolgendo anche il mondo Operaio.

Gli eventi del ’68 resta ancora oggi il più importante della storia Francese del XX Secolo.

Il Maggio Francese si mescola ai grandi movimenti che coinvolgono gli studenti e gli operai in tutte le parti del mondo ed è cosi che entra di diritto nella storia del ‘68 anche il situazionismo.

Il ’68 è conosciuto come l’anno in cui un movimento di massa, contribuisce a sensibilizzare l’opinione pubblica sui pregiudizi socio-politici di quegli anni.

Operai, studenti, gruppi etnici, tutti insieme spontaneamente uniti per affermare libertà, dignità e diritti civili.

Prima di arrivare al ’68 gli avvenimenti sono importanti, sono molti, dalla nascita di una nuova sinistra nel 1960 coniata dal sociologo Charles Wright Mills, che venne recepita dai movimenti dei giovani come il nuovo baluardo per contrastare la razionalizzazione del capitalismo anche nei ceti proletari che avrebbero aiutato ad accettare lo sfruttamento da parte di mesi più avanzati sul terzo mondo.

Un evento che influenzò quel periodo fu sicuramente la morte di Che Guevara per mano dell’esercito Boliviano.

Questo contribuì a farne un simbolo della lotta contro ogni oppressione e oppressore.

I movimenti si concentrarono molto sulla lotta all’imperialismo americano, quindi contro la guerra del Vietnam e a sostegno del popolo rivoluzionario vietnamita, proprio nella primavere del ’67, lo stesso Guevara, fu promotore di un appello ai rivoluzionari del mondo dal titolo Creare uno due molti Vietnam.

Hippy nel '68

Hippy nel ’68

In questo contesto culturale nasce anche il movimento Hippy, i suoi aderenti vengono ribattezzati anche figli dei Fiori che nella totale libertà, nella rivoluzione sessuale e con l’utilizzo di stupefacenti cercano di esplorare la propria coscienza alla ricerca di una pace interiore.

Sono anni di grande fermento culturale, artistico, di lotta per diritti, sono gli anni finali della vita di Martin Luther King che ha lotta da oltre 10 anni per i diritti degli afroamericani e per l’abolizione totale della segregazione.

E’ proprio il ’68 quando viene assassinato, mentre è del ’65 l’assassinio di Malcom X altro attivista, seppur con metodi totalmente diversi da King, dei diritti umani ie civicli per gli afroamericani.

Anni caldi, anni importanti per la storia contemporanea.

 

Il movimento del ’68 si espande, arriva in Europa, in Francia, in Germania e in Cecoslovacchia, paese che fa parte del Patto di Varsavia, e che chiede libertà di espressione e di avere un ruolo importante nelle decisioni politiche sul paese.

Questa rivoluzione porta alla Primavera di Praga dove la richiesta di libertà e di un progetto riforma democratica del paese vede L’Urss fare la voce grossa e soffocare le proteste con la forza.

Questa azione della Russia fa indispettire tutti i partiti nazional-comunsiti sparsi nel mondo che si trovano in totale disaccordo.

Il movimento arriva anche in Italia e precisamente il 24 gennaio del ’66 con la prima occupazione di un università Italiana a Trento ad opera degli studenti della facoltà di sociologia.

Vogliamo pensare '68Sono gli anni dei movimenti studenteschi, il 1 Marzo del ’68 a Roma ci fu uno scontro tra forze dell’ordine e studenti mai visto, con centinaia di feriti e oltre 200 fermi.

Continua così l’anno, tra scontri e manifestazioni, tra contestazioni e assalti alle sedi giornalistiche come quella avvenuta il 12 Aprile al Corriere della Sera.

Gli operai si mobilitano in scioperi anche violenti, come quello che costa la vita a due operai ad Avola, dove due braccianti rimangono uccisi dai colpi sparati dalla polizia.